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LUCA DE ROSE E LA PSICOLOGIA DELLO SPORT: ora più che mai bisogna usare la TESTA

Ieri sera il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha dato inizio alla fase 2 del programma del governo per fronteggiare la crisi sociale, umana ed economica che ha investito il nostro paese e lo sport dopo l’avvento del virus covid 19

Per lo sport molti punti sono ancora oscuri e non solo nel settore Tennis federale ma anche in altri sport; è presente molto malcontento e nervosismo.

Cosa fare allora ? Come riuscire ad andare avanti nonostante la chiusura forzata ed il rischio di contagio ancora presente ?

Molti di noi non resistono più in casa e la famosa “lista” federale che forse potrebbe essere ampliata è oggetto di polemiche perché non consente a tutti gli atleti di rilievo nazionale di potersi allenare. Come mantenere la mente lucida ? E nervi saldi ?

 

Lo abbiamo chiesto a Luca de Rose, responsabile e curatore della parte mentale di molti atleti di rilievo nazionale e di atleti olimpionici per la scherma, Karate, sci, pugilato, pallacanestro…e naturalmente Tennis, l’uomo della mente, dietro ogni vittoria dei nostri migliori under in Campania e in Italia, psicologo dello sport e psicoterapeuta, docente di psicologia dello sport presso l’università Parthenope di Napoli nel corso di scienze motorie, nonché consulente fisso della nostra rubrica.

 

Buonasera Coach

Ciao Silver e grazie per l’ospitalità e come sempre grazie per la possibilità di esprimere il mio pensiero.

 

Innanzi tutto come stai ? Come stai passando la quarantena o meglio sessantena ?

Io sto bene grazie, ma purtroppo le cose non vanno bene, ci troviamo di fronte ad un evento senza precedenti, che mi duole dirlo, ci ha colti tutti con la guardia abbassata, nessuno di noi era pronto ad affrontare, ne tanto meno a pianificare, un intervento contro un emergenza simile. Cose di questo genere si erano viste solo nei film prima di adesso, ci troviamo quindi al tappeto adesso, che nel Karate e nel judo sono una posizione di vantaggio in realtà.

Dobbiamo riorganizzarci e colpire molto duro, in modo che il nostro nemico possa vedere con quanta grinta combattiamo. Come dico sempre alle mie atlete, Vi è stata data una magnifica opportunità, possiamo dimostrare con quanta forza ci rialziamo.

 

Il Mondo dello sport è cambiato, chi meglio di te può avere un metro di misura migliore, lavorando come psicologo dello sport per molte federazioni, cosa puoi dirci su questo cambiamento ?

 

Quello che posso dirti è che ho notato innanzi tutto una diversità di intervento e di “venire incontro” da parte delle diverse federazioni ai vari tecnici, allenatori e Maestri, la scherma ad esempio ha deciso di restituire interamente le quote associative alle società sportive e sale d’armi, oltre ad intervenire personalmente con contributi economici per i vari Maestri in Italia, Il Tennis ho saputo che ha “restituito” questo contributo sotto forma di materiale tecnico per i circoli e credo anche quote agevolate per l’iscrizione di tornei futuri durante l’anno, stupefacente è stata la Federnuoto devo dire, che si è attivata sul piano politico per tutelare tutti gli istruttori di primo e secondo livello di nuoto che (per la maggior parte molto giovani) hanno potuto accedere in forma prioritaria ai contributi di sport e salute, nel Karate molte speranze olimpiche e atlete campionesse del mondo che seguo hanno realizzato un video di promozione per raccolta fondi, insomma noi atleti come sempre non restiamo a guardare, siamo guerrieri e un guerriero ha bisogno di una battaglia da combattere. Abbiamo fatto nostra questa causa e anche se in alcuni casi le istituzioni non ci sono state vicine, abbiamo continuato a darci una mano l’uno con l’altro.

È vero però come hai detto che il mondo dello sport è cambiato, anche noi coach adesso abbiamo dovuto famigliarizzare con le tecnologie didattiche, è difficile fare lezione via Skype o su altre piattaforme come zoom e altre, passi per la formazione ma l’atleta ha bisogno, secondo me, di sentire la presenza umana.

Lo sport in fondo è sudore e fatica e contatto umano, l’allenamento da casa per quanto efficace non può e non potrà mai sostituire uno sport come il Tennis o altri, per adesso ci adattiamo con molte difficolta, ma siamo consapevoli che siamo ancora fermi ai blocchetti di partenza in attesa dello sparo del via.

 

Cosa ne pensi del lavoro via web ? Sia per lo sport che per la scuola ?

Per la scuola non mi esprimo, a mio avviso la categoria degli insegnanti (in particolare quelli di educazione fisica) hanno fallito da tempo; le loro responsabilità educative. Oltre ad avere un bisogno pazzesco di aggiornamento, sono ancora legati a concetti educativi e sociologici arcaici, che forse andranno bene per loro ma sicuramente non possono crescere e far fiorire le future classi dirigenti del domani.

Per quanto riguarda lo sport c’è ovviamente un grosso limite nella lezione via web, i coach devono essere molto bravi in questo, bisogna fare innanzitutto un lavoro di engagement e reclutamento massiccio, anche perché molti coach mi stanno telefonando lamentandosi del fatto che i ragazzi non li seguono durante gli allenamenti oppure fanno finta, o si scocciano (specialmente i più piccoli) e chiudono la connessione adducendo poi la colpa a problemi con il pc…la colpa è dei coach in questo caso, che precedentemente e soprattutto adesso non sono riusciti a curare bene la relazione con l’atletaNoi dobbiamo essere un punto di riferimento per i nostri atleti, abbiamo una responsabilità sociale e di formazione nella crescita di queste giovani menti e quindi non è tollerabile che un coach sia sottotono o abbia problemi personali che porta all’ interno della lezione o videoconferenza, questo stato d’animo viene percepito dai ragazzi e dalle ragazze che lo filtrano e lo assimilano. Mi rendo conto che è difficile, ma siamo professionisti, i problemi personali (che tutti abbiamo) devono rimanere fuori, il coach può parlarne con me, come consulente dell’ area mentale o con la propria famiglia e sfogarsi, ma in campo, o meglio in questo periodo sul web deve trasmettere fiducia, serenità e determinazione cosi facendo abbiamo la speranza di far arrivare questo messaggio per il 40% ai nostri giovani. Un altro punto fondamentale è riuscire ad inventarsi ogni giorno cose nuove, parliamoci chiaro, pochi di noi hanno il campo da tennis privato nel giardino di casa o la piscina o la sala di scherma e cosi via, quindi il compito di noi coach adesso non è tanto allenare ma è mantenere viva e accesa la mente dei nostri atleti, dobbiamo lavorare sul cognitivo; sulla parte mentale, perché quando si ricomincerà sarà la testa a fare la differenza.

 

Cosa intendi quando dici che la testa farà la differenza ?

Adesso come non mai è importante puntare sull’ aspetto mentale, secondo me ogni circolo di tennis o sala scherma o piscina e cosi via, dovrebbe approfittare di questo momento per consultare un vero specialista e psicologo dello sport ed iniziare a lavorare sull’aspetto mentale, per rendere la mente quello che gli americani chiamano SHARP (tagliente – affilata) è questo il momento giusto per investire sull’ aspetto mentale, i circoli di tennis con i quali già collaboriamo hanno capito questa importante differenza, cosi le sale d’armi ed i Dojo di Karate, personalmente consiglierei a tutti gli altri di approfittare di questa situazione, perché quando ritorneremo la differenza la farà l’approccio mentale, il modo cioè in cui l’atleta si vede e si vedeva in campo.

È indubbio che il livello di atleticità e di tecnica, quindi di destrezza negli sport con attrezzo si è naturalmente abbassato, non allenandosi più. Mi vengono in mente anche i nuotatori che stando tanto tempo senza poter nuotare, in gergo tecnico si dice che perdono di acquaticità, cioè dimenticano il contatto con l’acqua, cosi i tennisti devono ritrovare la sensibilità nel tocco di palla e via dicendo.

Al nostro rientro non ritrovando più quella destrezza molti atleti possono scoraggiarsi ed andare in contro ad un crollo mentale, che in alcuni casi porterà anche all’ abbandono definitivo dello sport praticato. Una mente SHARP è in grado di programmare attraverso specifici costrutti mentali la risoluzione e l’ affrontare questo problema che sicuramente accadrà, la differenza starà nel fatto se la nostra mente è pronta oppure no. Una mente già preparata e consapevole affronterà con più serenità il rientro in campo e la ripresa sarà più rapida.

Non solo; il lavoro mentale di condizionamento che si può fare adesso tornerà anche utile durante i match ed i momenti più difficili della partita, anche dopo infatti lo psicologo dello sport potrà dare il suo supporto pratico con esercizi di psicologia dello sport da affiancare all’allenamento in campo.

 

Che cosa ne pensi della famosa “lista “ federale e della posticipata riapertura del Tennis ?

 

Sinceramente ? Nulla, certo ho le mie personalissime opinioni ma il Tennis e lo sport e anche il mio percorso di formazione mi hanno insegnato a non pensare a come potrebbe essere se… Ma a pensare a fare, con quello che è adesso, nel qui ed ora, oggi in Campania dopo mesi (a differenza di altre regioni) si può andare a correre in determinate fasce orarie ? Bene curerò le gambe e la parte atletica, per adesso non posso ancora giocare ? ok allenerò la parte mentale…e cosi via.

È questa la forma mentis che cerco di inculcare ai miei atleti, mi concentro cioè su quello che ho nella mia cassetta degli attrezzi e non su quello che potevo avere se solo… forse……questo non risolve nulla, fa solo lavorare la mente su meccanismi di frustrazione e rimpianto e si sa Silver sui rimpianti possiamo costruire grattacieli ma faranno solo tanto rumore quando cadono.

 

Quindi Coach affiliamo la mente e lavoriamo sulla parte mentale, novità per le Olimpiadi ?

Beh devo dire che quelle sono state un bel colpo da incassare (sarebbe stata la prima esperienza olimpica per molti di noi) il Karate innanzi tutto come “nuovo” sport olimpico. Sono state spostate è vero, ma come sempre le cose non sono mai fatte con un criterio giusto per tutti.

Atleti che sono selezionabili oggi per le olimpiadi non è detto che lo siano tra un anno, poi ci sono atleti che avevano già il pass olimpico in tasca come ad esempio nella scherma, che ha visto la nostra nazionale (femminile) qualificarsi con anticipo grazie alla lungimirante guida del nostro CT Sandro Cuomo. Ma questi adesso si trovano a mordere il freno e sentire la pressione di chi è rimasto fuori e che con questo “anno in più” e quindi con altre gare da svolgere spera di avere una seconda possibilità.

Poi ci sono gli incontri di coppa del mondo in altri sport che si accavallano con la data di luglio 2021 quindi occorrerebbe un intervento da parte delle Federazioni Sportive Nazionali che devono a mio avviso riprogrammare il calendario, altrimenti il prossimo anno molti atleti si troveranno a dover scegliere, faccio le olimpiadi ? Oppure vado in coppa del mondo ? Insomma è un momento di confusione, abbiamo molta pressione addosso e dobbiamo restare ancora fermi ai box, la pressione non è un problema, siamo abituati a ben altri livelli …è il fatto di dover stare fermo che non mi va tanto giù, ma anche per me sarà un occasione per autoanalizzarmi e magari mettere un po’ di ordine nel mio io interiore.

 

Grazie Luca, come sempre ti chiedo se hai un ultimo messaggio da mandare ai tuoi atleti e alle tue atlete e più in generale al nostro sport ?

 

Permettimi in questa occasione di riportarti una poesia di William Henley che ho imparato a memoria le cui parole mi sono di conforto nei momenti più duri

 

Dal profondo della notte che mi avvolge, Nera come un pozzo che va da un polo all’altro, Ringrazio gli dei qualunque essi siano Per la mia indomabile anima. Nella stretta morsa delle avversità Non mi sono tirato indietro né ho gridato. Sotto i colpi d’ascia della sorte Il mio capo è sanguinante, ma indomito. Oltre questo luogo di collera e lacrime Incombe solo l’orrore delle ombre. Eppure la minaccia degli anni Mi trova, e mi troverà, senza paura. Non importa quanto stretto sia il passaggio, Quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima.

 

Invictus (mai sconfitto)

 

Grazie Coach

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